Pubbliche, paritarie, parentali. Se la differenza non è mai stata davvero chiara, sei nel posto giusto! Mettiti comodo/a e preparati a scoprire tutto quello che c’è da sapere su queste tre tipologie di scuola.

 

  • I segreti poco segreti della scuola statale:

La scuola statale, come si evince dal nome, appartiene allo Stato. Viene spesso semplicemente citata come “scuola pubblica” ed è un servizio di preparazione erogato dallo Stato. Proprio per questo, è responsabilità dello Stato stesso curarne tutti gli aspetti. Il mantenimento delle infrastrutture che utilizzano docenti e ragazzi, il numero di studenti per classe, il tipo di didattica erogata, il sistema di selezione dei docenti, la gestione della DaD (didattica a distanza) e per finire il temutissimo “programma ministeriale”. Vediamo insieme punto per punto.

Infrastrutture? La manutenzione dei locali delle scuole non sono certo tra le priorità dello Stato; basta guardare la data di costruzione degli edifici che ospitano scuole di tutti i gradi e poi scoprire a quali opere di mantenimento o modernizzazione sono stati sottoposti negli anni. 

Il termine “classi pollaio” crea un’immagine abbastanza chiara di questo secondo problema: poco spazio per troppi alunni. Se il problema era già rilevante prima, adesso che la scuola deve assicurare ai suoi studenti una distanza di sicurezza, la densità di popolazione delle classi pubbliche è diventato un vero e proprio hot topic. Che dire poi della didattica frontale? Una metodologia di insegnamento sorpassata, inefficace e tutto fuorché inclusiva. La didattica è troppo poco student-oriented e troppo standard-based, che in parole povere vuol dire che poco importa l’individualità degli studenti, ma conta soprattutto un’istruzione preconfezionata a “taglia unica”; ma la taglia unica sta davvero bene a tutti? 

Passiamo ai docenti: il cambio guardia della scuola pubblica italiana è un processo meccanico e senz’anima. Solo il 2% dell’intero corpo docenti nazionale è under 30; una volta entrati nel sistema, i docenti restano incatenati alla loro cattedra fino a quando lo Stato non avrà ritenuto concluso il loro turno. Il limite della docenza nella scuola pubblica non è il docente stesso, nella maggior parte dei casi più che disposto ad aggiornarsi e trasformare le proprie metodologie di insegnamento, quanto alle direttive ricevute e spesso, tra i più veterani di cattedra, alla tecnologia e alla progressiva digitalizzazione di mezzi e contenuti. L’iter di selezione è chiaro e c’è ben poco da fare a riguardo: graduatoria docet. Una volta entrato nel sistema nessuno ti manderà mai più a casa! 

Passiamo dall’altra parte della cattedra: com’è possibile che 500.000 studenti siano rimasti senza lezioni durante il primo lockdown nazionale? La risposta è semplice, sono le conseguenze di quanto visto: strumenti non al passo con i tempi, docenti non aggiornati o troppo agé per entrare nel sistema della DaD… risultato: l’anno scolastico 2019/2020 è stato tra i più disastrosi degli ultimi 100 anni. Non è stato possibile valutare che cosa i ragazzi abbiano effettivamente imparato e i meno volenterosi hanno goduto di un lascia-passare poco formativo. 

Infine, concludiamo il tour guidato della scuola pubblica con il programma ministeriale: di anno in anno sempre più lungo, le ore però restano sempre le stesse e tocca ai docenti scegliere se fare più argomenti possibili superficialmente, farne pochi ma buoni o adottare il sistema consolidato del “dove arriviamo ci fermiamo”. 

Non vi soddisfa questa opzione? Vediamo la seguente!

 

  • Le paritarie e le loro pari opportunità a deludere i propri studenti:

Le scuole paritarie sono strutture appartenenti a privati che, conformi alla normativa delle scuole statali, possono erogare un servizio (l’istruzione), al termine del quale verrà rilasciato un titolo di studio di validità statale.

Esploriamo di più l’argomento, allontanandoci dalla mera definizione!

Iniziamo con un passo indietro, ridefiniamo il concetto di titolo di studio: “I titoli di studio sono, dal punto di vista giuridico, attestazioni di idoneità che concludono un corso di studi e sono rilasciati a seguito di esami, atti di giudizio e valutazioni”. Gli unici titoli di studio validi sono quelli erogati dallo Stato. Ergo, qualsiasi realtà alternativa alla scuola pubblica deve conformarsi alle norme che devono seguire le scuole statali. Risultato: le scuole paritarie sono i gemelli diversi della scuola pubblica, ma in più… hai il privilegio di pagare!

Le scuole paritarie, come istituti privati, possono accedere a fondi privati per il mantenimento delle infrastrutture e degli strumenti utilizzati, ma non hanno voce in capitolo sulle metodologie didattiche, sui programmi ministeriali né tantomeno sull’assunzione dei docenti, il cui iter non è solo uguale alle scuole pubbliche ma i docenti sono chiamati persino dalle stesse graduatorie! Per poter assumere un docente non in graduatoria bisogna prima aver esaurito tutti i candidati presenti in quella comunale. Meritocrazia, questa sconosciuta!

Per quanto riguarda l’accesso a questi istituti privati, ci troviamo a dover entrare a spallate in un circuito più che chiuso, blindato. Nella stragrande maggioranza dei casi, paritaria equivale a clericale, in quanto storicamente l’istruzione dei giovani, soprattutto i figli delle famiglie più facoltose, era riposta nelle mani delle congregazioni religiose. Sebbene il concetto dell’istruzione come privilegio dei ricchi sia stata abbattuta proprio con la nascita della scuola pubblica, la scuola privata a gestione clericale è rimasta (fino ad ora) l’unica “valida” alternativa a chi percepisce già da tempo il male di vivere della scuola. 

E la laicità della scuola? È prerogativa della scuola pubblica, che cerca di offrire agli allievi le condizioni per poter formare la loro personalità, la libera espressione delle proprie convinzioni nel rispetto di quelle altrui. Ça va sans dire, che quindi la scuola paritaria diventa un’opzione solo per coloro la cui credenza religiosa coincide con quella della comunità religiosa che l’accoglie.

E tutti gli altri? Tutti coloro che vogliono il cambiamento dove sono? Davanti a uno schermo a leggere quest’articolo, probabilmente chiedendosi se una vera alternativa esiste. Esiste? 

 

  • Le parentali: ritorno al futuro

Esiste dulcis in fundo! A chi è arrivato fin qui pieno di domande, offriamo un’ultima esaustiva risposta: che cosa sono le scuole parentali?

Il concetto di “istruzione parentale” esiste dai tempi Aristotele, un esempio di precettore tra i più famosi della storia. In principio l’educazione dei figli delle famiglie facoltose era affidata a insegnanti privati, che li educavano all’interno delle mura domestiche.

Al giorno d’oggi la scuola parentale incarna il concetto di rivoluzione!

Partendo dal concetto di istruzione privata e modellata sui bisogni del singolo studente, la scuola parentale destruttura tutti gli schemi obsoleti della scuola pubblica (e di riflesso della scuola paritaria) creando già oggi la scuola del domani. Vediamo insieme le differenze!

La scuola parentale è un istituto di istruzione parentale di preparazione privata, pertanto i ragazzi risulteranno come “studenti privatisti” e ogni anno si sottoporranno a un esame di idoneità alla classe successiva presso un istituto paritario per ottenere il titolo di studio statale. Questo apre un ventaglio di possibilità infinite sull’organizzazione interna dell’intero anno scolastico, completamente libero dalla zavorra delle direttive statali.

Gli istituti parentali, come privati, hanno accesso a fondi privati, pertanto le strutture e le attrezzature saranno sempre al top degli standard di qualità e altamente digitalizzati, spesso all’avanguardia rispetto agli altri istituti. Allo stesso modo anche il corpo docenti sarà altamente qualificato, aggiornato periodicamente seguendo il progresso di strumenti e didattica, e selezionato uno ad uno secondo le esigenze dei singoli istituti. L’iter di assunzione prevede interviste e prove pratiche, che garantiscano l’efficienza del profilo in tutti i contesti utili per i ragazzi (approccio privato tête-à-tête oppure in un gruppo classe); l’approccio puramente meritocratico svolge il compito di spronare la curiosità del singolo docente a rapportarsi con il mondo dell’insegnamento con un mindset fresco e dinamico, permeabile alle novità e al progresso.

La scuola parentale è la scuola del libero pensiero, non discrimina e resta aperta a nuovi orizzonti; proprio per questo i ragazzi non vengono guidati solo al completamento della formazione nozionistica necessaria accedere alla classe successiva, ma anche nella formazione di competenze extra, fondamentali nel mondo del lavoro (skill come le capacità di esposizione, presentazione, lavoro di gruppo, empatia solidale, etica e senso civico) e nella scoperta del proprio io, come studente e adulto in divenire.

Niente fili da burattinaio da programma ministeriale: gli argomenti possono essere svolti in modo tematico e interdisciplinare, offrendo una visione completa e ben contestualizzata. La didattica diventa innovativa e student-oriented, focalizzata per la prima volta per davvero sui ragazzi e su cosa hanno bisogno nel loro processo di crescita. 

Una semplice dimostrazione dell’efficacia della scuola parentale è la rapidità con cui la didattica in presenza è stata trasformata in didattica a distanza durante il primo lockdown nazionale di marzo 2019, riducendo al minimo la perdita di ore di lezione per i ragazzi e garantendo la portata a termine dell’80% minimo di tutti gli obiettivi prefissati a inizio anno.

SDC, scuola parentale all’avanguardia e rivoluzionaria nel panorama italiano, non soltanto è student-oriented ma è anche a la prima scuola parentale family-oriented, offrendo un servizio privato di massima qualità fondato su una retta variabile. Cosa significa? Che il costo del servizio di istruzione scolastica non è fisso, ma i costi rispecchiano la vera disponibilità economica delle famiglie.

La scuola parentale è la risposta per chi ha bisogno di individualità, efficienza e progresso. SDC è pioniera della rivoluzione della scuola: scopri la prima scuola parentale a retta variabile!