Siete pronti a parlare di futuro in termini pratici? Bene, perché è ora di dare per certo il bisogno di cambiamento e di trattare come un dato di fatto che la scuola è pronta a evolvere. Da dove cominciamo? Il primo passo concreto verso la rivoluzione della scuola inizia con il rinnovamento del modello didattico. 

Rispolveriamo le basi. Cosa si intende per modello didattico: “I modelli didattici sono schemi concettuali che intrecciano aspetti teleologici con aspetti metodologici. Schemi che permettono di progettare, realizzare e valutare il processo dell’insegnare e dell’apprendere, in uno specifico ambiente, in vista di conseguire determinati traguardi”. Quindi parliamo di scienza, di metodo e di insegnamento in funzione dell’apprendimento. Cerchiamo di costruire un modello di base per garantire il massimo dell’efficienza ed efficacia ai nostri ragazzi, per la formazione e per affrontare il futuro.

Al momento il modello didattico in uso nella scuola pubblica, e di riflesso anche nella scuola paritaria, prevede una prevaricazione della lezione frontale, con un tempo dedicato all’applicazione delle conoscenze molto ridotto. Pertanto, la trasformazione della conoscenza in competenza è molto limitata. Il modello didattico del futuro adotta una didattica metacognitiva, che promuove la capacità di imparare ad imparare. Ma cosa vuol dire nello specifico? Incrementare l’autoconsapevolezza; stimolare un atteggiamento critico-riflessivo; sviluppare pensiero autonomo; promuovere la flessibilità nelle situazioni di vita. Questi sono solo alcuni dei concetti chiave.

Parliamo di inclusività. I bisogni speciali degli studenti sono ormai un fatto manifesto, non più nascosto sotto il tappeto della vergogna, e considerati un puro fattore chiave da tenere in conto nel momento in cui si adotta un modello didattico innovativo. Far sì che la scuola sia accessibile a tutti non è un bisogno, è un dovere. Un elemento importante da tenere in conto è quindi la scelta del canale comunicativo da utilizzare, per raggiungere tutti gli studenti, ognuno con peculiarità caratterizzanti. 

La diversificazione delle fonti (articoli, video, podcast) è una delle strategie innovative più recenti e già testate in molti contesti scolastici, con un incremento dell’attenzione media degli studenti della durata complessiva di 50 minuti, all’interno di una lezione. 

Anche l’utilizzo della flipped classroom (classe capovolta) si è rivelato altamente produttivo. Di cosa si tratta? In ambito educativo, con “classe capovolta” ci si riferisce a un approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe: i ragazzi stessi presentano e spiegano un argomento ai propri compagni, creando dei role play che suscitino una risposta emotiva e mentale più impattante; il tutto a partire da una ricerca particolare, fino a un concetto generale; l’obiettivo finale è la trasformazione di una nuova conoscenza da file temporaneo a competenza permanente. 

Il modello didattico della scuola del futuro in Italia deve riprogettare il concetto di “compiti a casa”, strumento usato e abusato negli anni dalla scuola tradizionale e che pesa sulla salute mentale dei nostri ragazzi, ancora posizionati tra i più stressati di Europa. I compiti a casa devono essere minimizzati, massimizzando invece le capacità di apprendimento in classe con le nuove tecniche didattiche; i compiti dovrebbero essere limitati alle materie puramente applicative e trasformati per le materie più trasversali in progetti stimolanti, che lascino il segno nell’immaginario dei ragazzi: educazione come intrattenimento.

Infine, bisogna “svecchiare” il corpo docenti. Non si tratta di età anagrafica, ma di età mentale. Gli insegnanti devono concepire se stessi come un team di lavoro, il cui progetto è la formazione dei ragazzi di domani. Il docente deve essere il primo ad appassionarsi alle proprie materie, per riuscire a trasmettere quella passione agli studenti! I ragazzi, si sa, apprendono anche per emulazione: ama ciò che fai e imiteranno quell’amore! SDC ama i propri studenti e si impegna a permettere loro di scoprire se stessi e la propria strada!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.