Appena usciti dalle scuole superiori, nemmeno il tempo di trascorrere le vacanze estive che lo studente si trova già catapultato nel mondo universitario.

La facoltà è quella che volevamo, ma qualcosa di diverso c’è: il metodo di studio. Fino a qualche mese prima lo studio era organizzato in paragrafi, qualche capitolo in quinta superiore. Non importa se di provenienza dal liceo classico, dallo scientifico o dall’alberghiero: tutti noteranno la differenza tra le superiori e l’università. Lo studio universitario infatti è basato su interi manuali da studiare per poi, nei pochi minuti del tempo dell’esame, sapere se sarà vanificato o meno tutto l’impegno, dovendo ripeterlo o se è andata bene, potendo andare quindi avanti nel proprio percorso. Basta anche solo una domanda su quell’argomento che proprio non entra in testa e il silenzio ci riporta nella dimensione di ripetente all’esame per la successiva sessione.

Come organizzare lo studio universitario?

Dal momento in cui veniamo a sapere che è stata fissata la data per l’esame da sostenere, inizia un pressante conto alla rovescia. L’ansia sale e tutta la vita mondana universitaria sognata svanisce, pensando alle ore di studio da dedicare a quei libri.

Allora come fare a non farsi schiacciare dalle ansietà degli esami? Come è possibile imparare a studiare in poco tempo, passando da memorizzare capitoli a imparare i concetti di interi libri?

Secondo i più esperti, sul web o nelle scuole di recupero esami, esistono trucchi e metodi che permettono agli studenti universitari di apprendere nozioni in breve tempo. Esami da 3 o 4 tomi si possono imparare, secondo questi metodi, in qualche giorno. Si capisce da sé che, per quanto possa essere possibile, è abbastanza inverosimile riuscirci. La memoria, se non si è allenati, non può all’improvviso trasformarsi in un contenitore senza fondo di nozioni, da ripescare su richiesta.

Come per altre cose nella vita, non è solo una questione di bacchetta magica, non può essere reale, ci vuole impegno. Sicuramente esistono metodi che aiutano a sviluppare la memoria, tecniche di concentrazione, ma riuscire a capire il sistema giusto è difficile, soprattutto perché spesso non lo sappiamo neanche noi. Un metodo efficace per gli altri può essere valido per tutti?

Un punto di partenza può essere il metodo di studio collaudato per lo studio alle scuole superiori. Riempire i libri di linguette adesive che identificano gli argomenti, sottolineare le parti più importanti con gli evidenziatori o segnare appunti sul libro solo a matita per non rovinarlo: qualsiasi sia il sistema, il consiglio è quello di mantenerlo e potenziarlo.

Pensare al tempo disponibile prima dell’esame può aiutare tanto, non per creare ansia, ma per fissare dei piccoli traguardi. Ogni volta che si supererà un traguardo ci si sentirà padroni della materia e sicuramente è importante non frustrarsi se ci si concede qualche spazio di divertimento. Se si ha la possibilità di farsi aiutare a ripetere, prendere questa buona abitudine (ad esempio con un compagno di università).

Cercare di capire cosa vuole il professore: seguendo le lezioni del docente si capisce su cosa ci tiene maggiormente, cosa tratta con più enfasi.

Altro metodo, funzionale a questo, è andare ad assistere alle sessioni di esami prima del proprio. Ascoltare le domande, vedere come reagisce il docente e regolarsi di conseguenza. Ogni professore ha le sue particolarità, e cercare di entrarci sarà un giusto canale per ottimizzare lo studio, specialmente se non avete tanto tempo per la preparazione.

In conclusione, il sistema ideale non esiste, accettarlo e rafforzare il proprio è già un ottimo punto di partenza per un sicuro successo negli studi.

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