Al Suor Orsola Benincasa di Napoli nasce un nuovo corso magistrale per coniugare competenze disciplinari di alto livello e quella preparazione digitale ormai fondamentale.

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha indicato una priorità per la scuola da realizzare entro i prossimi cinque anni: preparare 650.000 docenti già in cattedra perché siano in grado di «andare incontro a un insegnamento adeguato al futuro digitale e all’interconnessione globale».

Tra le consapevolezze che la pandemia ci ha lasciato, con il lockdown e la didattica a distanza, vi è l’illusorietà di credere che sia sufficiente superare il digital divide attraverso la sola diffusione dei dispositivi tecnologici e l’inclusione di Internet tra i diritti fondamentali della persona: si è visto infatti che senza la ricerca di modalità didattiche innovative che si adattino ai modelli cognitivi plasmati dalla rivoluzione digitale, non si ottengono risultati formativi soddisfacenti né a distanza né nella dimensione propria della scuola, che è naturalmente in presenza.

In questo vorticoso cambiamento il patrimonio culturale (letterario e artistico nel senso più ampio) resta un’àncora: ma gli insegnanti della scuola presente e del futuro devono mettersi in sintonia con i linguaggi della contemporaneità, unendo alla conoscenza approfondita dei contenuti disciplinari le competenze necessarie per la «scuola connessa» (smart school).

Da tempo ormai nel mondo anglosassone e nei contesti asiatici più avanzati le «new ways of teaching» sono diventate un interesse predominante delle Digital Humanities. Si pensi ad esempio ai nuovi modelli di progettazione educativa che garantiscano l’inclusione attraverso la didattica digitale integrata dove risulta fondamentale la comprensione dei processi cognitivi nelle interazioni tra gli esseri umani ed i sistemi tecnologici.

Per questo motivo è necessario che gli insegnanti del futuro siano professionalmente preparati su temi di attualità come questo, per contribuire ad un modello di scuola innovativo.

Il nuovo corso in Digital Humanities

Per fornire un contributo reale in questa direzione, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli avvierà, nel nuovo anno accademico, il Corso magistrale in «Digital Humanities. Beni culturali e materie letterarie», che ha l’obiettivo di formare un umanista digitale capace di gestire la transizione digitale che sta coinvolgendo le scienze umane.

La presentazione del nuovo corso, che rappresenta il punto di arrivo di oltre un quindicennio di ricerca, si è tenuto nell’Ateneo napoletano l’8 luglio alle 12:00, con l’intervento del Ministro Bianchi, affiancato da Alberto Melloni, accademico dei Lincei e Chief Scientific Advisor della Commissione Europea, con il coordinamento di Antonio Polito.

Nella convinzione tenacemente perseguita che il Mezzogiorno non debba essere territorio di sola emigrazione intellettuale, un’Università specializzata nella formazione degli insegnanti e nelle tecnologie per il patrimonio culturale intende contribuire alla ripresa e resilienza del Paese: si può pensare anche solo agli investimenti privati che stanno riguardando il Metaverso, dove sarà necessario dare rappresentazioni adeguate, corrette e inclusive, del patrimonio culturale materiale e immateriale.

Anche qui, come per la scuola, le competenze ibride dell’Umanista digitale risulteranno indispensabili, per vincere la sfida di trasformare l’impareggiabile capitale culturale dell’Italia in capitale economico, risorsa per le generazioni future.

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